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21dicembre2020

Insufficienza renale cronica nel gatto

L’insufficienza renale cronica è una causa comune di malattia nei gatti più anziani.

Tuttavia anche gatti molto giovani, per problemi di tipo congenito, possono presentare questa patologia.

I sintomi principali che possiamo osservare sono la Poliuria-Polidipsia (bevono ed urinano molto), il dimagrimento con perdita del tono muscolare, pelo scadente, vomito frequente e anoressia.

La diagnosi si effettua attraverso un esame del sangue completo e un esame delle urine. L’alterazione di Creatinina, azotemia e fosfati è indicativa di danno renale.

Spesso la malattia viene diagnosticata solo in fase tardiva, quando almeno il 70-75% della funzionalità renale è irreversibilmente compromessa. Per questo l’unica speranza di stabilizzare questi animali, è legata alla capacità del rene integro di svolgere la propria funzione. Negli ultimi anni è disponibile un nuovo test (SDMA), che sembra avere la capacità di valutare l’insufficienza renale in fase più precoce.

Il rene regola il bilancio idrico dell’organismo, l’equilibrio acido-base, il numero totale degli elettroliti. E produce importanti ormoni come l’eritropoietina, necessaria alla produzione dei globuli rossi, la renina, che regola l’equilibrio idro-salino.

Altra importante funzione è l’attivazione della vitamina D, fondamentale per la regolazione Calcio- fosforo.

Purtroppo in medicina veterinaria non possiamo disporre del trapianto, ne della dialisi settimanale, per cui possiamo solo attuare una serie di accorgimenti per aiutare la parte integra del rene nella sua funzionalità.

La terapia dietetica riveste un ruolo fondamentale, esistono in commercio diete caratterizzate da scarso tenore proteico, basso contenuto di sodio, capaci di ridurre i fosfati e integrati con vitamine del gruppo B.

E’ stato dimostrato che i gatti alimentati con diete renali hanno una maggiore speranza di vita, rispetto ai soggetti che non consumano questi alimenti.

Può essere necessario dover spesso reintegrare fluidi attraverso fleboclisi sottocutanee o endovenose, per prevenire gravi disidratazioni.

Negli ultimi anni, i veterinari hanno avuto grande attenzione nella regolazione della pressione alta, che nei soggetti renali si presenta frequentemente. L’uso di farmaci come l’amlodipina aiuta a ridurre il progredire della malattia, regolando la pressione sistemica.

In caso di presenza costante di proteine nelle urine viene consigliata la somministrazione di farmaci come gli ACEinibitori o i Sartani, per migliorare l’escrezione proteica, che risulta aumentata nei gatti con insufficienza renale.

Concludendo possiamo affermare che pur non possedendo una cura definitiva per questa malattia, la messa in pratica delle terapie appena descritte, consente a questi animali di poter vivere vite anche relativamente lunghe e di buona qualità.