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21dicembre2020

Insufficienza mitralica nel cane

La degenerazione mixoide della valvola mitrale, con conseguente insufficienza funzionale della stessa, rappresenta una delle cardiopatie più diffuse nel cane.

La valvola mitrale, formata da due lembi, separa l’atrio sinistro dal ventricolo sinistro. Una volta chiusa impedisce al sangue di refluire in senso scorretto dal ventricolo sinistro verso l’atrio sinistro.

Tuttavia quando subisce dei gravi rimodellamenti della propria forma, questa funzione si altera e ad ogni battito cardiaco, parte del sangue contenuto nel ventricolo ritorna verso l’atrio.

Questa situazione causa un grave aumento di pressione nell’ atrio sinistro che porterà inevitabilmente, ad uno sfiancamento delle sue fibre muscolari.

Nelle fasi iniziali di questa cardiopatia, il cane non presenta alcun sintomo, poi alla visita clinica diventa udibile un soffio cardiaco che avrà una intensità variabile, a seconda della gravità del quadro clinico.

Il soggetto presenterà sempre maggiore stanchezza, intollerabilità all’esercizio, tosse, edema polmonare e collassi cardiocircolatori nelle fasi più avanzate.

I cani più colpiti sono quelli di piccola taglia, non vi è una netta differenza statistica di incidenza tra il maschio e la femmina.

Tutte le razze sono colpite da questa forma, ma sicuramente bisogna ricordare, che nel cavalier king si riscontra una forma genetica, in grado di portare a grave degenerazione della valvola in età molto giovane.

La diagnosi si esegue attraverso visite di routine, presso il proprio veterinario, che udito il soffio, dovrà eseguire una visita cardiologica completa.

Si deve eseguire un elettrocardiogramma, almeno due proiezioni radiografiche del torace ed una ecocardiografia. Questi esami permetteranno di stabilire in che classe di patologia deve essere inserito il soggetto.

Nelle fasi A e B1, della classificazione ECVIM, il cane non presenta sintomi evidenti e segni di scompenso per cui non deve essere trattato, mentre nelle classi B2, C e D si riscontrano sempre più gravi sintomi di insufficienza mitralica e scompenso, che rendono necessario il trattamento farmacologico.

I farmaci più usati per l’insufficienza mitralica sono il pimobendan, gli Ace inibitori, la furosemide e la torasemide.

Si ricorda la necessità di eseguire su questi soggetti controlli periodici, da stabilire con il veterinario curante, e di monitorare attentamente gli atti respiratori al minuto, perché in caso di aumento rappresentano il primo segno di uno scompenso cardiaco.